I sistemi MES rappresentano un elemento essenziale per la concretizzazione dei processi di trasformazione delle imprese del manufacturing verso modelli smart. Potenzialità, livelli di adozione e proposte concrete delineati da Qualitas
Per le aziende produttive, la sfida della digital transformation si configura oggi come una scelta obbligata per lo sviluppo del proprio business e per la sopravvivenza dell’intero sistema. La capacità di innovare del settore manifatturiero, attraverso l’adozione di tecnologie digitali abilitanti il paradigma Industry 4.0, fa infatti da sostegno a tutta la filiera, dall’ideazione, alla produzione, alla distribuzione e commercializzazione dei prodotti. Una sfida da affrontare su più fronti: trasformare le aziende del manufacturing in vere e proprie smart factory richiede infatti un cambio culturale e un grande sforzo in termini di investimenti sulla leva delle tecnologie più evolute, che garantiscano continuità digitale e strumenti resilienti di fronte a qualsiasi intoppo fisico o tecnico.
In questo contesto, uno strumento ormai imprescindibile è rappresentato dal MES – Manufacturing Execution System. Il suo apporto è essenziale seppure non sempre evidente, come le fondamenta di una casa, nascoste ma indispensabili. I sistemi MES rappresentano lo strumento digitale per ottimizzare i cicli di lavorazione e le relative attività di manutenzione e controllo delle performance. Se inseriti all’interno del flusso produttivo, tali sistemi possono infatti fornire informazioni attendibili per controllare gli impianti, sia in presenza che da remoto, alimentando gli algoritmi di intelligenza artificiale.
Il dato è il più importante patrimonio di ogni azienda e il motore del MES, che lo rileva e lo lavora in real time. Per poter funzionare correttamente, gli Industrial Analytics hanno bisogno di informazioni quanto più ampie e correlate possibile; prima ancora di introdurre sofisticati algoritmi di AI o piattaforme per la manutenzione predittiva, il punto di partenza è dunque una collezione di dati organica e integrata. Funzione che svolge il MES, quale collettore di eventi puntuali con algoritmi sottostanti che li assembla e li rimodula, per condividerli eventualmente anche con l’ERP. Obiettivo finale è la progressiva eliminazione di tutti i micro intervalli di fermo macchina che sommati si traducono in una riduzione complessiva dell’efficienza produttiva.
MES, elevare la percezione del valore
In Italia il valore del MES non è ancora pienamente percepito e viene sottostimato rispetto ad altri elementi di modernizzazione più materiali, come i macchinari o le componenti hardware. Lo sottolinea Sergio Gasparin, Ceo di Qualitas, azienda che all’interno di Impresoft Group, contribuisce con il proprio Competence Center Industry Solutions a supportare le imprese manifatturiere: “Nonostante gli indiscussi vantaggi derivanti dall’adozione di un MES, digitalizzare la produzione non è un processo semplice. Permangono nel settore resistenze culturali, a volte derivanti dalla matrice artigiana di tante nostre lavorazioni – dichiara l’AD –. Basti pensare che l’adozione del MES in cloud è rara, probabilmente per timore che un presunto minore controllo sui dati di produzione possa esporre alla violazione del segreto industriale. Come elemento positivo, la pandemia ha contribuito a rimettere in discussione certezze granitiche di questo tipo e nei prossimi anni assisteremo probabilmente a grandi cambiamenti, favoriti anche dai Piani governativi 4.0 che si sono succeduti negli ultimi anni e i cui incentivi fiscali, confermati anche nel Pnrr, sono serviti a superare alcuni ostacoli alla digitalizzazione del Paese e a svecchiare almeno in parte un parco macchine industriale ormai datato”.
Quando si parla di smart factory, permangono delle resistenze anche nei confronti dei processi che vedono l’interazione uomo-macchina in fabbrica e ancora di più sulle “dark factory”, ovvero fabbriche totalmente automatizzate, popolate esclusivamente da robot. Un modello che ad oggi non è peraltro sostenibile – ritiene Gasparin – perché l’automazione non può fare a meno della componente umana. E non solo per una ragione di costi, ma soprattutto perché la flessibilità produttiva che consente la differenziazione di prodotti e servizi resta fondamentale, così come la resilienza che è il tratto distintivo di un’azienda contemporanea; “adattarsi al cambiamento e gestire l’imprevisto è una prerogativa dell’uomo, insieme all’intuitività creativa dell’essere umano che rimane indispensabile per un salto di livello dei processi”.
Il modello che si conferma oggi più corretto è dunque una fabbrica dove le macchine e gli uomini convivono e cooperano in equilibrio e dove ai robot sono demandati compiti di accuratezza e velocità, mentre all’uomo le strategie, dall’impostazione, alla configurazione alle modalità di utilizzo di software e macchinari.
Qualitas, automazione spinta
Nell’ottica di supportare le imprese che vogliano investire nella direzione del MES, Qualitas suggerisce alcuni elementi utili nella scelta delle Industry Solutions. Tra questi, l’esperienza è un aspetto imprescindibile; solo tramite una lunga sperimentazione e tantissimi casi d’uso i MES possono infatti diventare solidi e preparati ad affrontare gli inevitabili imprevisti delle realtà produttive; fondamentale è anche mettere al centro la tecnologia, attraverso sistemi smart, integrabili con quelli esterni, che permettano di ricevere in modo facile e veloce lo scambio di dati anche con software di terze parti. Altro elemento chiave è quello di evitare le eccessive customizzazioni che possono bloccare un sistema che andrebbe aggiornato automaticamente senza l’intervento di tecnici né lunghe tempistiche per poter passare a una nuova release. La copertura funzionale è infine un elemento da non sottovalutare: se occorre inserire nuove feature in un momento successivo all’installazione, deve essere possibile farlo in modo semplice. Solo così l’azienda può crescere, non avendo la preoccupazione che il sistema informativo ne zavorri lo sviluppo.
Il MES svolge in definitiva un ruolo essenziale nella digitalizzazione delle imprese industriali in quanto può rendere meno intermittente e più fluido il funzionamento dei macchinari, ottimizzando i cicli produttivi e di lavorazione. Qualitas si inserisce in questo contesto con una proposition innovativa per la smart factory che porta valore al gruppo Impresoft e alle imprese industriali italiane. In particolare, la soluzione software proprietaria MES NET@PRO, preconfigurata per la gestione evoluta della produzione, viene oggi arricchita di una nuova integrazione per gestire al meglio i progetti di miglioramento sia dei processi che dei prodotti. Basato sulle tecniche riconducibili all’approccio “Lean Six Sigma”, che associa la filosofia lean all’ottimizzazione della qualità, il sistema supporta la creazione e la gestione di progetti di miglioramento.
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