Quando si parla di manutenzione predittiva, si pensa quasi sempre alla sola possibilità di anticipare il guasto di una macchina, per risparmiare sui costi di riparazione o sostituzione. Uno degli obiettivi di uno scenario in continua evoluzione, non il solo e unico. Lo sa bene Qualitas, azienda di Impresoft Group parte del Competence Center Industry Solutions, da oltre 37 anni sul mercato per innovare i processi e i flussi delle fabbriche, oggi sempre più 4.0. Con sedi a Napoli e a Vicenza, l’azienda impiega circa 80 lavoratori con 60 rivenditori a livello globale.
Qualitas contribuisce al successo dei propri 650 clienti con Net@Pro, software proprietario, attraverso progetti di MES 4.0, Pianificazione e Programmazione della Produzione, Tracciabilità, WMS, Qualità e Manutenzione.
Come detto, gran parte dell’interesse va all’Industria 4.0, che i governi italiani continuano a promuovere da anni, con un boost fondamentale verso la rivoluzione intelligente, anche tramite incentivi e supporti economici. Come ci spiega Antonio Garisto, Account Manager di Qualitas: “Qualitas, nei suoi progetti MES, ha sempre avuto una particolare attenzione all’integrazione con macchine ed impianti. Già più di dieci anni fa Qualitas ha implementato progetti MES integrandosi con LGV (Laser Guided Vehicle) consentendo alla fabbrica, teoricamente, di lavorare a luci spente. Proprio per questo motivo ci siamo trovati culturalmente pronti a cogliere le nuove opportunità che Industria 4.0 ha offerto, e che ancora oggi ci portano ad interconnettere diverse centinaia di macchine all’anno nell’ambito dei nostri progetti MES”.
Qualitas è presente in molti settori, dal food alla meccanica, impianti e plastica, legno e arredamento. Questo a consolidamento dell’importanza centrale del MES nelle logiche di business di organizzazioni trasversali. Proprio grazie all’Industria 4.0, l’azienda ha visto una forte espansione, ampliando non solo il numero di clienti ma diventando protagonista in nuovi settori merceologici. Dal 2019, l’impresa è parte del gruppo Impresoft.
Un modulo su cui Qualitas è impegnata in sviluppi importanti è il Total Productive Maintenance. “Il TPM è una metodologia di gestione degli asset aziendali, quali centri di lavoro, macchine e parti macchine – continua il manager – il TPM si concentra sulla manutenzione preventiva e sulla riduzione delle perdite e dei guasti delle macchine attraverso un coinvolgimento attivo degli operatori e del personale di manutenzione. L’obiettivo principale del TPM è di massimizzare l’utilizzo delle macchine, minimizzando i tempi di inattività non pianificati e i costi di manutenzione. Il TPM prevede la definizione di un sistema di manutenzione programmata e di un insieme di attività mirate a garantire la massima efficienza delle attrezzature. Queste attività includono la formazione degli operatori, l’implementazione di pratiche di manutenzione preventiva, la riduzione dei tempi di attrezzaggio e la gestione della manutenzione autonoma. Il TPM consente in maniera efficace ed efficiente di rilevare tempestivamente dei guasti in produzione generando delle richieste urgenti di intervento direttamente dal pannello a bordo macchina utilizzato per il nostro MES. Il nostro TPM è nativamente integrato al nostro MES e quindi consente in maniera efficace ed efficiente di effettuare automanutenzioni, chiamate ai manutentori per guasti e pianificare ed eseguire interventi di manutenzione”.
L’Industria 4.0 ha messo a disposizione un volume di dati che attende solo di essere utilizzato. “Sicuramente, ogni macchina realizzata recentemente mette a disposizione una quantità di dati di processo impressionanti. La sfida è quella di cogliere il vero senso di Industria 4.0: aiutare le aziende a diventare più competitive, adattabili e sostenibili, consentendo loro di prosperare in un mercato sempre più competitivo e globale”. A breve, Qualitas presenterà due nuovi moduli della propria suite. Con il primo, si potranno trasferire i dati di processo e di avanzamento forniti dalle macchine ad una infrastruttura in cloud; con il secondo, invece, ci sarà l’opportunità di costruire su tali dati degli algoritmi specifici di intelligenza artificiale. “In questo modo sarà possibile costruire, finalmente, dei modelli di manutenzione predittiva attraverso algoritmi di machine learning e di monitorare delle variabili significative per le diverse realtà produttive.”
Infine, la sostenibilità ambientale. Un obiettivo che è possibile mirare con il MES è l’eliminazione della carta. Questo grazie alla digitalizzazione dei processi e alla collaborazione digitale tra i reparti. Secondo Garisto, il MES di Net@Pro, promette di azzerare le attività a non valore aggiunto, come appunto la compilazione e la raccolta di moduli cartacei e di data entry. Ma non solo, l’ottimizzazione stessa della produzione porta con sé una conseguenza positiva sottesa ma innegabile: l’eliminazione delle attività più dispendiose in termini energetici, che non rappresentano una necessità per l’azienda. Un beneficio per i consumi dell’organizzazione e, in generale, per il mondo che ci ospita.