La Commissione Bilancio della Camera ha ultimato i lavori sugli emendamenti alla legge di bilancio 2023 in data 21 dicembre.
Tra le altre novità annunciate, spicca quella relativa alle misure per il Mezzogiorno che il presidente Meloni ha concordato con i Ministri competenti.
Ecco la sintesi delle misure previste in legge di bilancio 2023 a favore delle imprese localizzate nel Mozzogiorno d’Italia:
- si proroga dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 il credito di imposta per investimenti (acquisto di beni strumentali nuovi, quali macchinari, impianti e attrezzature varie) destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno. Si provvede, altresì, a modificare il primo periodo del comma 108 della medesima legge, estendendo l’indicazione dell’ammontare degli oneri per il finanziamento del credito di imposta anche all’annualità 2023,
- si provvede alla copertura degli oneri per il 2023, indicati in 1.467 milioni, posta a carico delle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) relativamente al ciclo di programmazione 2021-2027, fermo restando il complessivo criterio di ripartizione territoriale,
- modificando l’articolo 5, comma 2, primo periodo, del D.L. n. 91 del 2017, si proroga dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 il credito di imposta per investimenti nelle ZES (Zone economiche speciali). Conseguentemente, provvede alla copertura degli oneri per il 2023, che vengono indicati in 65,2 milioni, a valere sulle risorse del Fondo sviluppo e coesione (FSC) relativamente al ciclo di programmazione 2021-2027,
- modificando l’art. 1, comma 185, della legge n.178 del 2020, si estende all’esercizio 2023 il credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia,
- modificando l’art. 1, comma 831, della legge n. 234 del 2021, si proroga dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 il credito di imposta per le spese documentate relative all’installazione e messa in funzione di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari presenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia, nel limite massimo di un milione di euro per l’anno 2024.
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