Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato il Decreto-legge del 2 marzo 2024, che stabilisce ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In questa analisi, ci concentreremo sul Piano Transizione 5.0 e il relativo credito d'imposta. Affronteremo i principali punti del decreto, a chi sono rivolti e quali sono i requisiti per accedervi.
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La Transizione 5.0 è un nuovo incentivo fiscale introdotto dal governo italiano per promuovere l'innovazione e la sostenibilità energetica nelle imprese. L'obiettivo è guidare le aziende verso l'adozione di tecnologie avanzate e processi produttivi più efficienti e rispettosi dell'ambiente. Questo incentivo si concentra soprattutto sulla riduzione dei consumi energetici e sulle pratiche di auto produzione e autoconsumo di energia.
Il piano prevede incentivi sotto forma di credito d'imposta per le imprese che investono in determinati ambiti:
Se vuoi approfondire le Linee Guida del Piano Transizione 5.0 puoi leggere “Piano Transizione 5.0, tutti i dettagli sul nuovo incentivo”
Gli incentivi per i beni strumentali sono una componente chiave del Piano Transizione 5.0 e mirano a incoraggiare le aziende a investire in tecnologie avanzate e strumenti innovativi per migliorare l'efficienza energetica e la produttività dei loro processi produttivi. Questi incentivi sono concessi sotto forma di credito d'imposta e offrono un'opportunità significativa per le imprese di modernizzarsi e diventare più sostenibili.
Per accedere agli incentivi per beni strumentali, le aziende devono effettuare investimenti in beni materiali o immateriali inclusi negli allegati A e B del Piano Transizione 4.0. Questi beni devono:
Gli incentivi coprono una vasta gamma di beni strumentali:
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Gli incentivi per la formazione del personale sono fondamentali per aiutare le aziende a sviluppare le competenze necessarie per affrontare le sfide della transizione digitale ed energetica. Questi incentivi supportano la crescita e la formazione dei dipendenti in aree cruciali per il futuro dell'azienda e della sostenibilità ambientale.
Spese ammissibili
Le spese ammissibili per gli incentivi alla formazione del personale includono:
Per usufruire degli incentivi, le spese devono essere erogate da enti autorizzati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Inoltre, l'accesso al beneficio è subordinato alla pubblicazione di un decreto ministeriale specifico che stabilisce le modalità e le condizioni per richiedere e ottenere gli incentivi.
Tutte le imprese che realizzano nuovi investimenti in strutture produttive situate sul territorio italiano, all'interno di progetti di innovazione che comportano una riduzione dei consumi energetici, possono accedere all'incentivo, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore, dalle dimensioni o dal regime fiscale.
Eccezioni:
Il credito d'imposta deve essere avviato entro il 31 dicembre 2025, data che coincide con il termine per l'effettuazione degli investimenti e l'avvio della fruizione degli incentivi.
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Il credito d'imposta Transizione 5.0 può essere combinato con altri incentivi finanziari disponibili per coprire gli stessi costi sostenuti dalle aziende, purché il cumulo non superi il valore effettivo delle spese sostenute. Questo assicura che le aziende possano beneficiare appieno delle agevolazioni disponibili, senza tuttavia ottenere un vantaggio finanziario eccessivo rispetto ai costi effettivi.
È importante notare che il credito d'imposta Transizione 5.0 non è cumulabile con il credito d'imposta Transizione 4.0 o con gli incentivi previsti nelle Zone Economiche Speciali (ZES). Questo significa che le imprese devono scegliere attentamente quale programma di incentivi utilizzare per evitare la doppia contabilizzazione dei benefici e garantire il rispetto delle regole di utilizzo delle diverse agevolazioni. Questa distinzione è cruciale per mantenere l'equità nel sistema fiscale e prevenire abusi o doppi benefici.
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